Potrei raccontarvi come sono arrivata quì, quante cose siano cambiate negli ultimi 380gg, dei casini nei quali mi son messa e di come a testa bassa abbia cambiato il corso delle cose, modificando in meglio ció che mi è accaduto.
Poco importa, è un viaggio lungo e faticoso che simbolicamente per me ieri ha passato una delle sue tappe piú dure sulla linea del traguardo in piazza a Canazei, con 61k sui piedi e 3550mt di D+ sulle gambe. Non importa quanto ci ho messo, ho dato tutto quello che avevo, per me quei 61 km tra le montagne più belle del mondo hanno un significato che va oltre la gara, che va oltre lo sforzo fisico, il male alle gambe, il freddo e la paura, ma si ferma sulla testa perché affrontare questi ultimi 379 gg non è stato facile.
La cosa che mi ha aiutato è stata il correre, la montagna, i sentieri, la fatica, il freddo, il nano, la mia famiglia, gli amici e quell’orso che 380gg fa ho trovato su un sentiero e che ieri ha tagliato il traguardo con me a Canazei.
Faccio quel che posso con quello che ho
L’ho ripetuto per un anno, finché ho scoperto che nel mio cassetto c’è veramente tanto ancora da scoprire. Io, che non sono quasi mai felice, ieri ho incontrato la felicitá al 50esimo km dopo Passo Padon davanti alla Regina delle Dolomiti, con un vento che tagliava la carne e 49k sulle gambe.
Che gran viaggio. L’ho sognato per mesi, per mesi ho pensato e immaginato cosa avrei sentito, come mi sarei sentita, cosa avrei provato. Per mesi ad ogni uscita di «allenamento» pensavo a questo giorno: quando non avevo voglia lo usavo come motivazione, quando pioveva o faceva freddo mi dicevo “dai, può capitare, devi essere pronta anche a questo” e andavo avanti.
Ma in realtá questo viaggio è partito ben prima: quando un amico che oggi non c’è più, mi ha messo in testa l’idea che forse potevamo provare a fare un Ultra con i cani.
La GRANDE CORSA BIANCA nel febbraio 2018 per me ha segnato un confine, mettendo un punto e aprendomi nuove strade che ancora non conoscevo. Non sono arrivata al traguardo della GCB in quel freddo sabato mattina, ma li a Trivigno ho fatto una promessa a lui, al Viga, che ci avrei provato ancora e ancora finché non ci sarei riuscita. Senza che me ne rendessi conto questa cosa ha cambiato il corso degli eventi, e a distanza di tempo unisco i puntini e creo un disegno che ha un senso solo oggi.
Viga, questo traguardo in parte è tuo, ti ho sentito sai, ti ho sentito urlare “alè alè yle”, avevamo un conto in sospeso, ti avevo fatto una promessa e questi 61k sono tutti tuoi.
È maledettamente straordinaria la vita, forse nulla di tutto questo sarebbe accaduto se le cose fossero andate diversamente. Hai cambiato così tanto in tanti di noi, senza essere presente, hai modificato i nostri sentieri e senza essere qui fisicamente, ci sei, sempre, ogni cazzo di giorno, in quello che facciamo.
Ciao Viga, oggi manchi un po’ meno
D O L O M Y T H S R U N U L T R A